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L'Orchestra di Piazza Vittorio

Credo

Vagabundos ‎– VG-001



L'Orchestra di Piazza Vittorio ‎– Credo

Etichetta: Vagabundos ‎– VG-001
Formato: CD, Album, Stereo, Digipack
Paese: Italy
Uscita: 15 Feb 2016
Genere: Folk, World, & Country
Stile:

Elenco tracce

1 That Yonge Child 5:28
2 Responsorio 4:53
3 Kyrie Al Ashwak 3:58
4 Imperfeito 8:33
5 We Must Learn To Breathe 4:10
6 Et Postremo, Deus Redit 4:41
7 Douce Dame 3:23
8 Salam 4:36
9 Brilha Uma Estrela, Amen 4:49

Note
Testi originali di José Tolentino Mendonça
Testi non originali di F. Pessoa, G. Bruno, G. Caproni, Ibn Arabi

Produzione artistica e arrangiamenti di Mario Tronco, Leandro Piccioni, Pino Pecorelli

Voce: Houcine Ataa, Viviana Cangiano, Danilo Lopes Da Silva, Raffaele Schiavo
Voce, overtones e nickelarpa: Anna-Maria Hefele
Violoncello: Kyung Mi Lee
Contrabbasso, Fender VI, electronics: Pino Pecorelli
Pianoforte, organo, piano elettrico: Leandro Piccioni
Voce, kora: Kaw Dialy Madi Sissoko
Voce, oud, dulcimer, w’tar: Ziad Trabelsi
Musicisti ospiti: Evandro Dos Reis chitarra su Imperfeito; Stefano Vicarelli Dot Com Modular Synthesizer su Brilha Uma Estrela; AmenMama Marjas cori su We Must Learn To Breath





Credo nasce dall’esigenza maturata dal gruppo nel corso dei suoi 14 anni di attività di trovare un significato musicale all’espressione “dialogo interreligioso”

Credo, oratorio su testi scritti e scelti da José Tolentino Mendonça, con musiche originali dell’Orchestra di Piazza Vittorio, musiche di Gioachino Rossini, di Benjamin Britten, di Guillame de Machaut, è un lavoro per nove interpreti di estrazioni completamente diverse che prevede l’utilizzo di strumenti particolari come la kora, un’arpa-liuto diffusa in buona parte dell’Africa occidentale, o l’oud, strumento arabo della famiglia dei liuti, accanto a “voci” più familiari come il violoncello, il basso elettrico, o l’organo, punto fermo della produzione sacra occidentale, senza negarsi il gusto di qualche intervento elettronico.

Il lavoro non fornisce un riferimento specifico a forme codificate come messe od oratori, ma nasce dalla successione di brani basati su dei testi, in buona parte originali e cantati in più lingue, che vengono restituiti dalla musica con estrema libertà stilistica.

Per una scelta strutturale si è optato per una forma che non privilegia uno stile rispetto a un altro. Certamente si possono trovare nel Credo riferimenti al background culturale dell’Occidente, che vengono fusi con suggestioni che provengono da lontano ma vengono guardate da vicino, evitando quel sapore esotico che restituisce sempre una distanza incolmabile.

L'Orchestra di Piazza Vittorio
Credo, il concerto dal vivo
Le recensioni di Leggo e Avvenire


(Sabato 20 Febbraio 2016)


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